La musica è una componente fondamentale dei miei corsi – non è solo un accompagnamento di sottofondo piacevole e rilassante, ma se scelta con consapevolezza diventa uno strumento in grado di amplificare l'effetto eutonico (e in ultimo terapeutico) del movimento. La musica è inoltre emozione e drammaturgia; aiuta a strutturare la lezione e a creare un sentimento corale accompagnando il gruppo verso un rapporto armoniosamente naturale con il movimento.
Guidate da questi principi e intuizioni le mie scelte musicali hanno spaziato negli anni tra tutti i generi - dalla grande musica colta a quella etnica, dalle colonne sonore d'autore alla musica pop. L'esperienza unita al mio gusto personale mi hanno portato a preferire il suono degli archi e in particolare del violoncello in virtù della loro plasticità e duttilità espressiva; similmente la voce femminile, di cui riconosco la grande capacità suggestiva, mi ha permesso spesso di trasportare il lavoro fisico su un piano di immagini e sensazioni in grado di guidare ognuno al “giusto” movimento con facilità e naturalezza.
La mia intenzione è dunque quella di tradurre nel lavoro fisico (e nelle sensazioni che ne fanno parte) quella stessa combinazione di struttura ed emozione che costituisce il nucleo più profondo della grande musica: ne nasce un flusso di energia che coinvolge la mente e il corpo in una condizione di superiore concentrazione, benefica e gratificante.
Alcuni autori in particolare hanno accompagnato i miei anni di insegnamento - Bach e Ravel, Satie e Bruno Coulais, Shigeru Umebayashi e Michael Galasso; in essi ho trovato quell'equilibrio tra suono e movimento che ha consentito ai miei allievi di partecipare alle lezioni traendone un reale senso di benessere, merito del lavoro di ascolto di sé accompagnato dalla musica.